Joaquin Real BetisGetty

C'è Betis-Valladolid, l'uomo più atteso è sempre Joaquin

Messa alle spalle la sconfitta di misura patita al Wanda Metropolitano contro l’Atletico Madrid e la sosta per gli impegni delle Nazionali, per il Betis è arrivato il momento di tornare a concentrarsi sul campionato.

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Los Béticos, protagonisti di un buon avvio di campionato, cercheranno domenica sera di tornare alla vittoria contro quel Valladolid con il quale condividono la settima posizione in classifica. Entrambe appaiate a quota dodici punti, figli di tre vittoria, tre pareggi e due sconfitte, sono due tra le compagini che di più hanno sorpreso nelle prime otto giornate della Liga e, visto l’equilibrio che è regnato nella prima parte di stagione in Spagna, un’eventuale vittoria consentirebbe alle due squadre di compiere un deciso balzo in avanti, avvicinandosi, o raggiungendo, quelle posizioni che valgono l’accesso alla prossima Champions League.

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Tra gli uomini più attesi della sfida del Benito Villamarín, non può non esserci colui che non solo è un idolo assoluto della tifoseria del Betis, ma che è anche uno dei giocatori più talentuosi in assoluto espressi negli ultimi 20 anni dal calcio iberico: Joaquin.

Cresciuto nelle giovanili dei Los Verderones, ‘El Pisha’ è stato dal 2000 al 2006 il gioiello assoluto di una squadra capace di vincere la Coppa di Spagna nel 2005 e di imporsi per alcune stagioni come una delle migliori del calcio iberico. Chiusa la prima fase della sua avventura al Betis, nel 2006 il passaggio al Valencia per compiere il grande salto, poi nel 2011 quel all’allora ambizioso Malaga di Abdullah Al Thani, prima della sua avventura in Italia alla Fiorentina.

Accolto a Firenze con non poco scetticismo a causa della sua età, Joaquin in viola non solo è riuscito ad imporsi dopo un avvio complicato, ma in breve tempo ha conquistato tutti per qualità e dedizione. Sfruttato spesso da Vincenzo Montella come uomo a tutta fascia, ha dimostrato, nonostante avesse già ampiamente superato la soglia dei 30 anni, di essere un uomo capace di fare la differenza e inventare calcio, tanto da non far rimpiangere una stella come Juan Cuadrado.

Quando la sua avventura in riva all’Arno sembrava arrivata all’apice ed il suo ruolo di leader in squadra non era in alcun modo in discussione, il clamoroso divorzio. Il richiamo del Betis era troppo forte e così, nell’estate del 2015, ‘El Pisha’ ha deciso, in maniera per tutti inaspettata di andare allo scontro con il club gigliato.

Giorni, quelli di quel caldo fine agosto, ricchi di tensione tanto che lo stesso Joaquin, non ricevendo notizie dal suo agente, si ruppe una mano dando un pugno ad un tavolo. I segni di quel gesto di frustrazione furono ben evidenti il successivo 2 settembre quando, tornato a casa dopo nove anni e accolto al Benito Villamarín da ventimila tifosi festanti, nell’asciugarsi le lacrime e nel fare il suo consueto gesto del 'matador' mostrò chiaramente il gesso che bloccava la sua mano destra. Il resto è storia recente.

Da sempre tifoso del Betis e oggi mito della storia del Betis, a 37 anni Joaquin è ancora un giocatore in grado di fare la differenza. Nel corso di questa stagione ha giocato sei partite di campionato condite da un goal, alle quali si aggiungono le due apparizioni in Europa League contro Olympiacos e Dudelange (un assist per lui). Con ogni probabilità ci sarà spazio anche per lui nel 4-3-2-1 si Quique Setien, magari al fianco di Canales e alle spalle di Loren Moron.

Joaquin è ancora un campione che può cambiare le sorti di un match con una giocata, al Valladolid lo sanno, così come lo sanno anche al Milan, squadra che giovedì 25 ottobre ospiterà a San Siro proprio il Betis per una sfida nelle quali saranno protagoniste le prime due forze del Gruppo F di Europa League.

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