Alvaro Morata Vidal Real Madrid Juventus Champions League 13052015

Amarcord in Atletico Madrid-Juventus: Morata ritrova i bianconeri

Ci sono giocatori che, pur militando per poco in un club, riescono ugualmente a lasciare un segno indelebile. E Alvaro Morata appartiene a questa categoria. Sbarcato alla Juventus da “sbarbatello”, l'attaccante spagnolo – dal 2014 al 2016 – si è reso protagonista in bianconero di un pregevole bottino: due scudetti, altrettante Coppe Italia e una Supercoppa Italiana. Per un totale di 27 goal in 93 presenze.

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Un matrimonio spontaneo, vero e sincero. Voluto fortemente da Fabio Paratici. Il responsabile dell'area sportiva della Juve è sempre stato un grande estimatore del centravanti iberico, tanto da volerlo a tutti i costi. Da qui infatti la laboriosa trattativa con il Real Madrid, che decise di venderlo alla Signora fissando però l'ormai celeberrima recompra. Una condizione che venne definita dall'ex ad Beppe Marotta “una spada di Damocle” e che, difatti, non consentì a Madama di sviluppare un progetto nel lungo termine.

Eppure, Morata è rimato profondamente legato alla Juventus. Dalle reti rifilate in semifinale di Champions proprio al Real, al sussulto targato momentaneo 1-1 con il Barcellona a Berlino, il tutto congedandosi decidendo la finale di Coppa Italia contro il Milan edizione 2016. Amore totale, ma sempre con la regia merengue.

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E dopo il ritorno alla Casa Blanca, caratterizzato da una Champions vinta – scherzi del destino – affrontando la Juventus a Cardiff, ecco i problemi. Il passaggio di Morata al Chelsea, andato in scena nel luglio del 2017, si è rivelato tutto fuorché fortunato. Poca continuità, pochi squilli, nonostante un investimento da 64 milioni di euro.

L'ex numero 9 bianconero non è riuscito a convincere né Antonio Conte né Maurizio Sarri, tanto da finire nell'ultima finestra invernale in prestito all'Atletico Madrid: club nel quale aveva già militato per due anni in ambito giovanile. Un innesto espressamente voluto da Diego Simeone, che generalmente possiede la grande capacità di saper rigenerare tutto e tutti.

Insomma, un pericolo in più per la Juventus. Che, comunque, conosce alla lettera le qualità di un prospetto cresciuto vistosamente nel capoluogo piemontese. Detto questo, ora le primavere sono 26. E non siamo più al vorrei ma non posso. Morata, quindi, è chiamato a imporsi immediatamente con i colchoneros. Missione non semplice, soprattutto considerando il rientro di Diego Costa.

"Si sfidano due grandi squadre – così Morata al termine del successo sul Rayo Vallecano – potrebbe essere perfettamente una finale di Champions. Sarà un gioco molto combattuto, dal momento che sono due grandi gruppi. L'Atletico si gioca la stagione in questa doppia sfida con la Juventus? Combattiamo in tutte le competizioni: noi siamo l'Atletico e vogliamo vincere ogni partita".

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