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Francesco TottiGetty Images

Totti ha le idee chiare: "Dybala non può giocare da prima punta, Gasperini sta facendo bene ma può ancora migliorare"

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Francesco Totti resta - e resterà per sempre - l’anima di Roma, il numero 10 e il capitano più iconico della storia giallorossa.

Nell’intervista concessa a Pierluigi Pardo per lo speciale Legends Road di DAZN, l’ex capitano ha toccato diversi temi: dal suo rapporto con Maradona, alla simbologia della fascia e della maglia numero 10, fino alla stagione attuale della Roma, con un focus su Gian Piero Gasperini e Paulo Dybala.

Ecco le dichiarazioni più significative dell’ex bandiera giallorossa.

  • IL RAPPORTO CON MARADONA

    "Maradona? Ho avuto la fortuna di conoscerlo, una persona straordinaria. Io ho sempre detto che lui è il calcio. Mi ha sempre detto che ero il calciatore più forte italiano. Quella frase, detta da lui, mi è rimasta dentro. 

    Io e lui abbiamo vissuto la città allo stesso modo? La vita privata per entrambi è stata veramente pesante. Uno non può farsi una passeggiata, prendersi un gelato. Da una parte fa piacere, perché senti l’affetto della gente, ma alcune volte ti piacerebbe stare tranquillo, ma non è fattibile."

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  • SULLA ROMA DI QUEST'ANNO

    "Gasperini? Bene, anche se ancora non vedo la Roma di Gasp. Non vedo quel che ha dimostrato con l’Atalanta. Può ancora migliorare, ma se provandoci poi peggiora è meglio che resti così.

    Dybala falso nove? Non ha le caratteristiche per farlo, non ha il fisico. Per me deve giocare un po’ esterno o mezza punta, ma non può fare la prima punta. Io e lui siamo due giocatori totalmente diversi."

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  • LA FASCIA DI CAPITANO

    "La fascia? È una responsabilità sia in campo che fuori. Fortunatamente io avevo la possibilità di conoscere Roma e dintorni. In campo poi ero quello più facilitato a portarla, per gli altri era più difficile. Quando sali le scalette dell’Olimpico, c’è chi trema."

  • LA NUMERO 10 DELLA ROMA

    "Geloso della mia 10? Geloso no, perché poi questo è un numero diverso da tutti gli altri. Devi avere talento, forza, determinazione, lo spirito giusto e la testa giusta per portarla. A Roma difficile che un altro giocatore possa mettersi quel numero. Giusto che i bambini la sognino, ma non deve essere una pretesa. Non deve essere ‘voglio arrivare là per prendere la 10 di Totti’. Spero che un giorno arrivi un giocatore che possa prendere quella maglia, anche se sarà difficile."

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  • SU DE ROSSI E SUL POSSIBILE FUTURO DA ALLENATORE

    "Come sta De Rossi? Daniele è teso, è agitato. Ha voglia di esprimersi come allenatore. Penso che con il tempo riuscirà a far capire i propri pensieri. 

    Io allenatore? Io e lui abbiamo due caratteri diversi, io sono abbastanza buono, timido, riservato. Lui è più espansivo, senza pensieri. Se pensa una cosa te la dice. Per come sono fatto io credo sia difficile che diventi allenatore."

  • SPALLETTI E LA PANCHINA DELLA JUVENTUS

    "Un giorno ci sarà occasione di parlare con Spalletti, voglio sapere cos’è successo. Mi è dispiaciuto moltissimo, anche per il rapporto che avevo con lui. Preferisco affrontare e dire le cose come stanno. Panchina Juve? Non me l’aspettavo, ma può fare bene. La sua qualità più grande è come mette in campo la squadra e come ti fa giocare, trova sempre la soluzione."

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  • L'EX COMPAGNO DI SQUADRA CHIVU

    "Chivu è un ragazzo eccezionale. Poi quando è venuto a Roma ci frequentavamo anche fuori dal campo. Un ragazzo umile e ricco di valori, che ti trasmette serenità. Lui già aveva l’obiettivo di fare l’allenatore."