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Rashford e l'ex Asensio all'assalto del PSG: i due simboli dell'Aston Villa tra dolci ricordi e rivincite

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La stagione dell'Aston Villa stava andando a rotoli. La squadra di Unai Emery aveva già perso sei volte nelle prime 18 partite di campionato, ovvero un terzo, ed era scesa al nono posto in classifica in Premier League, oltre a una precoce eliminazione dalla Carabao Cup.

La stampella del Villa, così, è stata la Champions League. La squadra di Emery si è assicurata la qualificazione automatica alle fasi a eliminazione diretta, arrivando davanti a squadre del calibro di Real Madrid, Bayern Monaco e Manchester City.

Ma l'ultima vittoria nella fase a gironi, un 4-2 in casa contro il Celtic, è stata offuscata dall'incerto futuro dei due principali attaccanti: Ollie Watkins e Jhon Duran. Il primo è stato cercato dall'Arsenal, ma il Villa non ha mai avuto alcun interesse a venderlo. Ad andarsene, così, è stato Duran: all'Al-Nassr, per far commpagnia a Cristiano Ronaldo.

Il Villa aveva di conseguenza solo pochi giorni di mercato a gennaio per trovare un sostituto e rimpolpare la rosa della squadra, che aveva bisogno di rinforzi. Alla fine sono arrivati Marco Asensio dal PSG e Marcus Rashford dal Manchester United, entrambi alla ricerca di una nuova squadra ed entrambi arrivati in prestito fino alla fine della stagione.

Si dice spesso che non bisogna mai innamorarsi di un giocatore in prestito. Ma la nuova coppia di Emery sembra completamente rinvigorita a Birmingham. E ora è quasi ironico il fatto che il prossimo compito sia quello di battere il PSG, che sembra aver finalmente aver capito come poter vincere la Champions League.

  • Paris Saint-Germain v Manchester United - UEFA Champions League Round of 16: Second LegGetty Images Sport

    Le migliori notti europee di Rashford

    Il Parc des Princes ha visto grandi partite in Champions League da quando il PSG è stato rilevato dal QSI. Ma la maggior parte si è conclusa con i parigini sconfitti.

    Rashford ci ha messo più volte lo zampino. L'attaccante inglese ha giocato due volte nella capitale francese ed è uscito vincitore in entrambe le occasioni in circostanze non dissimili. La più famosa è stato quando ha trasformato un rigore al 94' nella gara di ritorno degli ottavi di finale 2018/2019, assicurando ai Red Devils, che in panchina avevano Solskjaer, la qualificazione grazie ai goal segnati in trasferta.

    Poco più di 18 mesi dopo, Rashford è tornato a far soffrire il PSG al tramonto dell'esperienza di Thomas Tuchel. Il Manchester United in quell'occasione ha vinto 2-1 e Marcus ha segnato nel finale.

    L'Aston Villa, dunque, può contare su un giocatore che ha già fatto la storia non solo nel calcio europeo di alto livello, ma proprio nello stadio in cui stasera cercherà di raggiungere le semifinali.

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  • FBL-EUR-C1-PSG-MAN UTDAFP

    Il paragone con Mbappé

    La carriera di Rashford si è intrecciata in alcuni momenti con quella di Kylian Mbappé. Ma mentre quest'ultimo ha continuato a crescere, diventando finalmente un "galactico" del Real Madrid, l'inglese ha mostrato le proprie potenzialità solo in brevi momenti. In lui si vedono alcune sfumature di Mbappé, ma non il quadro completo.

    Poco prima dell'esplosione realizzativa del 2022/23, in cui ha segnato 30 goal in tutte le competizioni, l'allora manager del Manchester United Erik ten Hag aveva paragonato Rashford proprio a Mbappé. Un anno prima, l'amico comune e compagno di squadra Paul Pogba li aveva elogiati entrambi nello stesso momento: "Sono due grandi, grandi, grandi talenti. Sono giovani, talentuosi. Hanno già ottenuto così tanto essere così giovani. Penso che siano il presente e il futuro del calcio".

    Ciò che potrebbe alleviare la pressione su Rashford mercoledì sera è la rimozione di Mbappé dall'equazione. Il PSG sta infatti prosperando senza il suo capocannoniere di tutti i tempi e l'attenzione non sarà più rivolta al confronto tra le due stelle.

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  • FBL-FRA-LIGUE1-PSG-MONACOAFP

    Rashford e il PSG

    Negli ultimi anni ci sono stati dei flirt tra Rashford e il PSG. I francesi lo volevano nel 2023, quando l'inglese non aveva ancora firmato un nuovo contratto con lo United. Alla fine Rashford è rimasto all'Old Trafford, col PSG convinto di essere stato usato.

    Forse è per questo che Al-Khelaifi e la dirigenza parigina non hanno riacceso il loro interesse nelle ultime due finestre di mercato, quando Rashford è tornato disponibile per un trasferimento. La partenza di Mbappé nel 2024 ha lasciato spazio a un giocatore di pari bravura, ma da Barcola a Kvaratskhelia, oggi gli esterni offensivi di Luis Enrique sono altri.

    Lo spagnolo preferisce gli attaccanti che pensano prima al gioco di squadra e che sono fluidi nei movimenti e nel posizionamento. Ed è anche per questo che la porta del PSG, per Rashford, potrebbe essere chiusa una volta per tutte. Ma l'inglese non è l'unico nelle fila del Villa che ad aver qualcosa da dimostrare.

  • FBL-EUR-C1-PSG-PSVAFP

    Asensio-Luis Enrique: un rapporto complicato

    Dopo essere arrivato gratis dal Real Madrid nel 2023, Asensio ha ottenuto risultati di tutto rispetto nella sua prima stagione al PSG, segnando cinque goal e fornendo sette assist in 31 partite, nonostante alcuni infortuni e senza mai essere stato titolare o avere un ruolo definito. Ha giocato in cinque diverse posizioni - centrocampista centrale, trequartista, attaccante ed esterno offensivo su entrambi i lati - mentre Luis Enrique cercava di trovargli un ruolo.

    Il rapporto tra i due spagnoli si è deteriorato in questa stagione. Dopo aver battuto il Tolosa a novembre, secondo L'Equipe Luis Enrique avrebbe espresso la propria insoddisfazione per l'etica del lavoro e la fase di pressing di Asensio, cosa che ha sconcertato il giocatore considerando che il PSG aveva appena vinto la partita. L'allenatore ha alzato il tiro quando ha rimproverato Asensio davanti a tutta la squadra e ha poi drasticamente ridotto il suo minutaggio: avrebbe giocato appena 18 minuti prima di trasferirsi all'Aston Villa. Il giocatore si è scusato con l'allenatore, ma il danno era già fatto.

    Il PSG ha trascorso il mese di gennaio cercando di trovare un acquirente per Asensio, senza molto successo. Solo quando il Villa lo ha chiesto in prestito verso il gong si è palesata un'opzione concreta per liberarsi di lui, anche se solo temporaneamente. Indipendentemente da ciò, L'Equipe aggiunge che Asensio non ha alcuna intenzione di tornare al PSG.

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  • Marcus Rashford Marco AsensioGetty Images

    I simboli dell'Aston Villa

    Emery ha reso il Villa Park un luogo di ringiovanimento. Asensio e Rashford non sono soltanto le nuove stelle della squadra, ma stanno anche dando il loro contributo con il sorriso sulle labbra.

    In 11 presenze Asensio ha già collezionato otto goal, più di quanti ne abbia mai segnati in 47 partite con il PSG, 56 con il Mallorca e 37 con l'Espanyol. Rashford, nel frattempo, ha messo a segno tre reti e fornito quattro assist in 12 partite, ma il suo miglioramento più notevole è stato senza palla, con continui recuperi e la voglia di lavorare per la squadra su entrambi i lati del campo.

    Parlando di Rashford, Emery ha detto: "Deve continuare così. Sta giocando più minuti, sta migliorando fisicamente, sta segnando di più. Lo stiamo facendo giocare come attaccante, in concorrenza con Watkins. Forse in futuro potremo farli giocare insieme. È in grande fiducia. Sta migliorando, si sente sicuro, oltre ad aver capito il nostro stile, le nostre richieste, quanto sia difficile affrontare ogni squadra in ogni competizione. Le sue qualità e le sue abilità sono molto importanti nella squadra".

    Il Villa, Asensio e Rashford hanno smentito l'idea che sia quasi impossibile migliorare una rosa nel mercato di gennaio. La squadra di Emery è ora molto più completa e molto più esperta di quanto fosse all'inizio della stagione. La speranza di Emery, ora, è poter mantenere la coppia a Birmingham a lungo termine.

  • Aston Villa FC v Club Brugge KV - UEFA Champions League 2024/25 Round of 16 Second LegGetty Images Sport

    Sentimenti di rivincita

    Sia Asensio che Rashford tornano a Parigi con un sentimento di rivincita: uno vuole vendicarsi del suo attuale/ex club, l'altro dimostrare di essere in grado di realizzare il potenziale con si era presentato al mondo diversi anni fa.

    Per quanto riguarda il PSG, invece, si tratta dell'occasione per mettere ulteriormente in mostra le credenziali del loro nuovo progetto. Per dimostrare al mondo, cioè, che i parigini hanno fatto bene ad abbandonare il loro modello di sfarzo e glamour in favore della costruzione di una squadra coerente. Il reparto offensivo di Luis Enrique è invidiato da tutta Europa, così come i centrocampisti portoghesi Joao Neves e Vitinha.

    L'energia e l'etica del lavoro del Villa potrebbero rappresentare l'arma ideale per combattere il PSG, sull'esempio del Liverpool. E in ogni caso, qualunque cosa accada al Parc des Princes, Asensio e Rashford giocheranno con qualcosa in più da dimostrare.

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