Pubblicità
Pubblicità
Questa pagina contiene link di affiliazione. Quando acquisti tramite i link forniti, potremmo guadagnare una commissione.
FBL-EUR-C1-DRAWAFP

Ibrahimovic incorona Leao: "Tra i più forti al mondo, al Milan siamo tutti uniti"

Pubblicità

Quando parla, difficilmente passa inosservato. E anche questa volta Zlatan Ibrahimovic ha fornito spunti interessanti a chi ha avuto modo di ascoltarlo live dal palco del Festival dello Sport di Trento.

L'ex attaccante del Milan, ora consulente per gli investimenti del gruppo RedBird, ha affrontato diversi argomenti, parlando del suo lavoro e delle prospettive dei rossoneri in questa stagione.

Queste le sue dichiarazioni.

  • "DIFFICILE PER I MIEI FIGLI"

    Ibra scherza poi sui figli che hanno iniziato a giocare a calcio.

    "Hanno avuto un papà che ha fatto la storia. Non è facile per loro, perché sono già giudicati per colpa mia. Ho consigliato loro di non giocare a calcio ma non è andata bene (ride, ndr). Ho protetto tutti e due col cognome di mia moglie, meno tensione e più privacy. Quello che arriva deve essere loro merito, per il lavoro che fanno e i sacrifici. Tutto quello che fanno devono meritarselo, non deve arrivare perché hanno il cognome Ibrahimovic. Mia moglie? Non sono sposato perché quando mi ha chiesto mi ha detto no, l’unica persona che mi dice no in questo mondo (ride, ndr)”.


  • Pubblicità
  • "LEAO TRA I MIGLIORI AL MONDO"

    Un commento su Rafael Leao, ultimamente molto criticato per alcune prestazioni ritenute non all'altezza della sua qualità.

    "Tanti parlano di lui. Se non si parla di lui, non sarebbe uno dei più forti. Si parla dei più forti. Se guardiamo il passato, quando abbiamo vinto lo Scudetto, per me lo ha vinto da solo. Faceva la differenza. La squadra stava dietro a questo fenomeno. Leao ha vinto lo Scudetto da fenomeno, da solo. Chiediamo tanto da lui perché ha questa magia che ogni volta che fa qualcosa… quando non fa queste cose partono le critiche. Lo aspettiamo perché è uno dei più forti al mondo. Tutto qua“.

  • Pubblicità
    Pubblicità
  • SU ALLEGRI

    Qualche parola anche su Massimiliano Allegri, tornato al Milan dopo oltre dieci anni dalla prima esperienza sulla panchina rossonera.

    "Io lo ho avuto come allenatore. Tutto quello che facciamo lo facciamo per i risultati. Finché il Milan vince, le critiche si allontanano. Se non vinci le critiche si avvicinano, soprattutto quando giochi in un club con il Milan. Secondo me sta giocando bene la squadra. C’è un mix di esperienza e talenti per il futuro. Stanno giocando bene e portano risultati“.

  • COME UNA FAMIGLIA

    Per Ibrahimovic, il Milan sta ritrovando un grande spirito di gruppo.

    "Il Milan è come una famiglia. Facciamo tutto insieme: perdiamo e vinciamo insieme. Dopo la partita erano tutti arrabbiati perché era una partita che si poteva vincere. Poi quando Allegri parla, tutti ascoltano e parla lui. Si è sfogato perché non era contento, anche i giocatori erano arrabbiati. Dopo la partita ognuno è pieno di adrenalina, quindi la risposta subito dopo la partita non è quella che dai il giorno dopo. Bisogna stare attenti quando si parla dopo la partita. Lo spogliatoio è come una cada, e quando entri non devi disturbare troppo i giocatori e l’allenatore“.

  • Pubblicità
    Pubblicità
  • MOURINHO E GUARDIOLA HANNO CAMBIATO IL CALCIO

    Allenato da entrambi, Ibrahimovic ha espresso la sua opinione su Pep Guardiola e José Mourinho. 

    "Questi due allenatori hanno cambiato il calcio. Ho avuto la fortuna di avere tutti e due. Hanno fatto la storia, tutti e due mi hanno voluto nella loro squadra. Somo due diverse persone: Guardiola era all’inizio della sua carriera, e l’altro era tutta mentalità, ti entrava in testa e ti controllava. Tutti e due vincenti, ma in modo diversi“.

  • "PALLONE D'ORO A YAMAL"

    Infine un commento sulla recente assegnazione del Pallone d'Oro a Ousmane Dembelé.

    "Rimpianto Pallone d’Oro? Non è un rimpianto, è molto strano che non l’abbia vinto (ride, ndr), non sempre il più forte lo vince. Non ho vinto nemmeno la Champions League, non è un segreto. A chi lo avrei dato? Devi giudicare il giocatore che ha fatto la differenza individualmente. Per me Yamal l’ha fatta“.

  • Pubblicità
    Pubblicità