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Frabotta Cristiano Ronaldo SarriGetty Images

Frabotta ricorda gli anni alla Juventus: "Cristiano Ronaldo masticò e annusò dell'erba per rispondere a Sarri"

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Ma voi ve lo ricordate Gianluca Frabotta? La Juventus e i suoi tifosi sì: è il promettente terzino sinistro che esordì qualche anno fa, lanciato prima da Maurizio Sarri e poi da Andrea Pirlo. Solo che sembra proprio un'altra epoca.

Il presente di Frabotta non si chiama più Juve: si chiama Serie B. Ormai da parecchio tempo. Oggi il mancino gioca a Cesena, ma è stato pure a Frosinone, Bari, Cosenza. Con un pizzico di Championship inglese, al West Bromwich Albion nel 2024/2025.

In un'intervista concessa al Corriere della Sera, Frabotta ha parlato di tutto questo: del passato di gloria e di un presente in cui si deve rimboccare le maniche per tornare ai massimi livelli. Sempre col bianco e il nero della Juventus nel cuore.

  • I PRIMI RICORDI PENSANDO ALLA JUVENTUS

    "Sono due. La prima è una parete di Vinovo dove sono appese le maglie di tutti i giocatori del settore giovanile che sono arrivati in prima squadra. Alla fine c’è uno specchio. Un messaggio forte: "Il prossimo a esordire puoi essere tu.

    L'altro? Il momento prima di entrare in campo per Milan-Juve. Ero nel tunnel, la tensione era forte. Mi si avvicina un compagno: “Gianlu stai tranquillo, sei forte. Oggi fai un partitone, li mangi”. Era Dybala. Mi aveva trasmesso una carica incredibile".

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  • L'EPISODIO TRA RONALDO E SARRI

    "Cristiano Ronaldo? Un esempio quotidiano. Mi è rimasto impresso un suo gesto. Durante un’esercitazione tattica, Sarri gli mostrava i movimenti che avrebbe dovuto fare nei calci piazzati. Lui era un po’ contrariato. Era diverso, non aveva bisogno di indicazioni, sentiva dentro dove sarebbe finita la palla. Per farlo capire all’allenatore aveva strappato dell’erba e l’aveva masticata e annusata. “A me piace capire il campo, capire dove arriverà il pallone".

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  • Frabotta JuventusGetty

    COS'È SUCCESSO POI

    "Le cose non sempre vanno in modo lineare. Avevo deciso di andare a Verona in prestito per continuare nel mio percorso di crescita. A fine anno mi sono ritrovato con due sole presenze e 18’ totali.

    Un problema fisico, non mi era mai successo. Dopo poche settimane ho iniziato ad avere un fastidio al tendine d’Achille. Per un po’ ho cercato di non fermarmi, ma il dolore continuava ad aumentare e non era più sostenibile. Ho deciso di operarmi, rimanendo fuori per mesi. Per un giocatore non è una situazione semplice. Gli altri vanno avanti, tu resti fermo. Ogni domenica ero seduto in tribuna con le stampelle al mio fianco e i miei compagni in campo. Era ciò che mi faceva più male".

  • LA DISCESA IN SERIE B

    "A Frosinone è stata una buona stagione, culminata con la promozione. Ma nelle ultime settimane ho avuto un nuovo infortunio e a distanza di poco tempo mi sono operato prima per la rottura parziale del crociato e poi per la pubalgia. È stata dura. Da fuori, spesso, non si comprende ciò che un calciatore può passare. In quelle situazioni ci si ritrova ad allenarsi da soli per recuperare da un infortunio, a essere in ritardo di condizione, con le aspettative da mantenere. Il calcio è un mondo che non ti aspetta. Ma è in momenti come questi che scopri una nuova forza interiore. Sono rimasto in piedi, anche dopo lo scorso anno, il momento più buio della mia carriera.

    Dopo dei mesi positivi a Cosenza, ho accettato la proposta del West Bromwich. Non è andata bene. Ho incontrato persone che si sono rivelate poco rispettose nei miei confronti. Nonostante stessi bene e mi allenassi al massimo, non sono mai stato preso in considerazione. Era frustrante. Mi sentivo impotente. Ed ero lontano dall’Italia, il clima era diverso, uscivo poco, non sapevo la lingua. Mi sono sentito solo. Ma ho deciso di reagire.

    Ho continuato a lavorare. Sfruttavo i momenti liberi per andare in palestra, in allenamento davo sempre tutto. Ero consapevole di una cosa: quel periodo sarebbe passato e sarebbe arrivato l’opportunità di riscattarmi. Dovevo essere pronto".

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  • "OGNI CALCIATORE HA UN SUO PERCORSO"

    "Cosa direi a chi mi vede come un sopravvalutato per il mio passato alla Juve? Penso che ogni calciatore abbia un suo percorso e che sia importante saper reagire a ciò che ti accade".

  • COSA SI DIREBBE ALLO SPECCHIO DI VINOVO

    "Di essere orgoglioso di quanto ho fatto e di continuare a sognare. Dal giocare sotto il condominio con gli altri bambini mi sono ritrovato a farlo con Cristiano Ronaldo, perché dovrei smettere di crederci?".

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