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Miriana Cardinale1 apr 2025
WOMEN'S FOOTBALL
N. Heroum
UC Sampdoria

Nora Heroum a INDIVISA: ‘La Sampdoria è passione. Voglio aiutare il calcio femminile a crescere”

“Senza donne al comando manca un pezzo cruciale, le differenze portano a decisioni migliori” racconta con convinzione Nora Heroum difensore classe 1994 oggi in forza alla Sampdoria.

Nora sceglie di parlare in inglese durante l’intervista per riuscire ad esprimere meglio alcuni concetti, non ha paura di esporsi, di raccontare le proprie difficoltà ma soprattutto di aiutare gli altri a superarle.


“Sono mezza italiana” dice sorridendo, infatti è in Italia da sette anni e mezzo. Ha giocato con Milan, Brescia, Sampdoria, Parma e Lazio. Nata ad Helsinki in Finlandia è una colonna portante della propria nazionale dal 2012 con quasi 100 presenze. Un viaggio, tra momenti passati, aneddoti e retroscena. Tutto, nell’intervista che segue. 


COSA RAPPRESENTA PER LEI LA SAMPDORIA- “Per me è unione, lavoro duro e di squadra, passione e voglio anche dire famiglia. È facile entrare in questo gruppo. Tutti, dallo staff alle giocatrici sono molto disponibili ad aiutarti in qualsiasi cosa. Direi questo su di noi”.


COSA DICE ALLE GIOVANI- “Sì, penso di provare ad aiutarle spesso in campo. Spesso anche fuori, cerco per esempio di aiutare le straniere quando arrivano in Italia per la prima volta. Cerco di spiegare loro alcuni aspetti che qui sono differenti, lo stesso provo a farlo anche in campo”. 


INGHILTERRA, DANIMARCA e ITALIA, COSA LE HANNO INSEGNATO OLTRE AL CALCIO- “Molto. Soprattutto parlerei delle persone. Danimarca è stato il mio primo passo fuori casa, ho giocato nel Fortuna Hjorring e tutti sono stati molti disponibili. La cultura è molto simile a quella finlandese quindi è stato semplice. In Italia è una seconda casa, a volte dico di essere mezza italiana, è una nazione bellissima e le persone sono molto aperte, sto imparando la lingua. In Inghilterra c’era il Covid, non è stato semplice, le persone sono state molto gentili e disponibili con me, mi sembrava fossimo amici da sempre. Ho cercato di concentrarmi fuori dal campo sui miei studi. Il calcio è molto professionistico. Fuori dal campo penso di aver imparato tanto da ogni esperienza che è stata incredibile”.


COSA L’HA STUPITA DELL’ITALIA- “La cultura è molto diversa da quella finlandese. Nel mio primo anno ero stupita da alcune cose qui ma poi ho cerato di capire come essere in italia. La gente ha una mentalità aperta, tranquilla, vive la vita. C’è anche una cultura calcistica molto bella”. 


ASPETTI CULTURALI DIVERSI- “La cultura è molto diversa da quella finlandese, il primo anno mi hanno stupito tante cose ma poi ho imparato come stare in italia. Le persone sono più rilassate e vivono la vita meglio. Mi ha stupito perchè quando le mie compagne mi portano in casa loro con le loro famiglie mi sono sempre sentita parte di loro, adoro l’Italia”. 


MENTAL COACH- “È molto d’aiuto. Penso di averlo da sette anni, ho iniziato al liceo. Specialmente quando sono venuta in Italia non avevo nessuno che mi avrebbe detto come sarebbe andata. Quando arrivano le giocatrici straniere per esempio non trovano molte persone che parlino inglese nella squadra, in quei momenti è difficile: sei giovane, non capisci ciò che si dice, la cultura è diversa. TI serve aiuto in queste situazioni, il mental coach è davvero importante e io ho avuto davvero bisogno in quei periodi: parli con lui e puoi condividere tutto. Specialmente se le cose in campo non vanno benissimo devi provare a trovare l’equilibrio e ti aiuta sia nel calcio ma anche fuori. Io penso sia davvero importante avere qualcuno: idealmente un mental coach ma anche amici, famiglia, è davvero importante avere qualcuno con cui condividere i tuoi pensieri. Ora è bello vedere che molte squadre hanno un mental coach e prima non era cosi. Questo è molto importante perchè se mentalmente non stai bene non starai bene nemmeno fisicamente”. 

DONNE AL COMANDO- “Ho detto questa frase in un’intervista. Quello che intendo è che davvero manca un pezzo. Pezzo importante, la diversità porta a decisioni migliori. Questo è quello che ho imparato e che penso per davvero. Penso che in questa parte siamo ancora un po’ indietro, ci vorrebbero più donne nei ruoli chiave che perdono decisioni. Però sì quando sono entrata nel calcio si vede una crescita. Siamo sulla strada giusta ma penso che siamo solo all’inizio e bisogna certamente fare di più nel futuro. Quando si arriva alla leadership, spero che noi come calciatrici possiamo essere di ispirazione per le generazioni future. Ma quello che vorrei arrivasse è essere un’ispirazione anche fuori dal campo parlando di donne in posizioni di comando. Quello che spero è di diventare una di loro dopo la mia carriera calcistica e di poter essere un’ispirazione per tutte le bambine e le donne”. 


COSA VORREBBE FARE IN FUTURO- “Non so, voglio stare nel calcio femminile ed aiutarlo a crescere. Non so in quale posizione ma lo sto scoprendo ora anche con i miei studi. Voglio essere davvero parte di questa crescita”. 


COME AFFRONTARE E SUPERARE IL FALLIMENTO NELLO SPORT- “Capitano brutte giornate e brutte partite ma anche brutte stagioni. Penso che nella nostra carriera ci siano questi momenti ma bisogna sempre guardare avanti. Avere qualcuno con cui parlare, capire che se si fanno errori o se ci sono momenti negativi vanno bilanciati con quelli positivi. Da questi momenti comunque bisogna sempre imparare qualcosa e diventare più forte dopo”. 


PAROLE IN ITALIANO PIU UTILIZZATE- “Ho chiesto alle mie compagne prima e non mi hanno detto niente. Una è ‘quindi’ perchè sono sempre molto curiosa ed impaziente. Quando voglio sapere qualcosa in fretta dico sempre quindi. Quindi è sicuramente una delle più usate, quando sono arrivata in Italia le mie preferite erano: ‘allora’ e ‘andiamo’”. 


POSTI PREFERITI IN ITALIA- “Difficile. L’Italia è veramente bella. C’è il mare, la montagna, il sole, grandi e piccole città. Ho vissuto a Milano e a Roma, allo stesso tempo adoro vivere qui a Genova, è difficile scegliere un posto. Non posso scegliere un posto solo. Ho visto diverse parti di questa nazione. Per il mare la Sardegna è molto bella, come città Milano è bellissima, amo Genova per il mare e per le piccole cittadine come Bogliasco, Rapallo e Portofino”. 

BAMBINE CHE SOGNANO DI DIVENTARE CALCIATRICI- “Ricevo spesso messaggi dalle bambine specialmente in Finlandia. In nazionale ci sono tante bambine che vengono a vedere le nostre partite e che al termine ci aspettano per farci delle domande, ci fermiamo sempre. È bello vedere questo entusiasmo, io potrei stare ore a fare foto e autografi. Vederle che ci supportano così è un’onore, cosi come essere un’ispirazione per loro. Si tratta di un grande passo. Quello che voglio dire loro è di sognare in grande e divertirsi perchè giocare a calcio è il miglior lavoro che puoi fare”. 


EUROPEO- “Difficile. Vorrei dire Spagna perchè sono una squadra molto forte con individualità fortissime. Ci sono molte squadre organizzate e forti quindi sarà una bella competizione. Sorpresa? Dico noi, la Finlandia, siamo cresciute tanto e continuiamo a farlo. Abbiamo singole forti, quindi possiamo sorprendere”.