Cristiana Girelli Juventus WomenGetty Images
Miriana Cardinale6 dic 2024
WOMEN'S FOOTBALL
Juventus

Cristiana Girelli a INDIVISA: “La Juventus è amore. Vedere le bambine che si ispirano a noi mi fa dire che ce l'abbiamo fatta”

Trovare le parole migliori per descrivere Cristiana Girelli non è semplice. Se da un lato sono i numeri a presentarla dall'altro è la sua battuta spontanea e sempre pronta e la sua grinta travolgente. "Mi piace veder ridere le persone, per questo spesso faccio battute anche banali" spiega la numero 10 della Juventus Women. Girelli, per citare qualche numero ha quasi 400 presenze in Serie A Femminile ed un bagaglio di oltre 250 goal. Nove Scudetti, otto Coppa Italia ed undici Supercoppa Italiana, due volte capocannoniere del massimo campionato italiano. Non si nasconde nel raccontare i momenti difficili e le emozioni, con l'occhio che si illumina quando viene nominata la nipote. Cristiana Girelli in esclusiva ad INDIVISA ha toccato molteplici temi, partendo dal suo inizio nel calcio: "È stato naturale, a volte ne parlo con la mia famiglia e già da piccolina prendevo a calci qualsiasi cosa mi passasse vicino ai piedi. Poi ho potuto coltivare la mia passione tra oratorio e squadra del mio paese. Non li definirei sacrifici perché li ho fatti con passione. L’unico sacrificio è il tempo: il nostro sport ce ne toglie tanto".

CAMBIAMENTI CON IL PROFESSIONISMO 

“C’è stato un cambiamento nella visione e nella riconoscenza che si ha verso l’esterno ma anche nelle aspettative che giustamente sono aumentate. C’è anche più rispetto nelle persone che stanno intorno alla squadra: staff, strutture e la società stessa. Tutto questo porta chiaramente a più responsabilità”.


RAPPORTO CON I SOCIAL

“Per me i social devono essere il mezzo per sentirsi liberi, non giudicati, anche se è difficile. Io cerco di essere me stessa e di raccontare la mia vita, quel lato lo amo. Non mi piace quando diventano uno strumento per essere ciò che la società richiede, purtroppo si sta andando incontro a questo. Se utilizzati bene possono essere un veicolo per trasmettere valori e cose belle che si possono vivere nella vita quotidiana, senza creare un prototipo di benessere o vita perfetta che nessuno ha”.

MESSAGGI DALLE BAMBINE SUI SOCIAL 

“Mi capita mi scrivano. C’è tanto orgoglio ma in contemporanea mi chiedo cosa io faccia per scaturire un pensiero simile in una bambina. Faccio ciò che amo nella migliore maniera possibile, o almeno ci provo. Sono molto fortunata a giocare a calcio ed essere un esempio ti riempie di responsabilità ma mi da ogni giorno un motivo per migliorare”. 

VIENE DEFINITA DALLE COMPAGNE “LA PIÙ DIVERTENTE”

“A me piace molto veder ridere le persone ed essere io a farle ridere. A volte faccio battute banali soltanto con lo scopo di far ridere gli altri”. 


MOMENTO PIÙ DIFFICILE DELLA CARRIERA

“L’ultimo Mondiale, in particolare la fine. Anche lo scorso anno con la Juventus non è stato sempre facile. Quando sei qui a Torino da più tempo ti senti maggiormente responsabile, cerchi una soluzione. In fondo però poi c’è sempre la luce”. 

PRIMA NUMERO 10 DELLA STORIA DELLA JUVENTUS WOMEN

“Me lo ha detto Stefano Braghin, poco dopo aver firmato mi ha chiamata. Era estate, ero a casa mia ed avevo da poco finito di pranzare ricordo. Mi ha chiesto se avessi piacere ad indossarla, gli ho detto che non avrebbe nemmeno dovuto chiedermelo, ero molto felice. MI ricordo solo che ho messo giù il telefono e ho condiviso questo momento di gioia con tutta la mia famiglia” .

QUANDO GUARDA LA MAGLIA ANCORA OGGI

“Vederla appesa, nome e numero, è sempre una forte emozione. Sospiri e pensi a quanto sia bello. So quanto pesa ma per me è un orgoglio, oltre il numero ma per ciò che rappresenta per me la Juventus il numero 10 è la ciliegina sulla torta”. 

COSA RAPPRESENTA LA JUVENTUS PER LEI

“Il sogno di una vita che si è coronato. Adesso rappresenta l’amore che ogni giorno metti per questa maglia e questo sport. Quando sei innamorato e sei felice lavori ogni giorno per qualcosa di bello, io mi sento davvero fortunata”.

ATTACCHI PERSONALI VERSO LE CALCIATRICI, CHE CONSIGLIO DAREBBE

“Capitano, molto spesso purtroppo. Spontaneamente rispondo che la vita di ognuno è la propria e si deve essere liberi di fare ciò che si vuole, ed è difficile da dire ad una bambina che sta iniziando a giocare a calcio, ovviamente si sente giudicata e l’opinione degli altri a volte è più importante di ciò che realmente senti. Io penso che si debba sempre fare ciò che ci rende felici ed essere sempre noi stessi”. 

LA NIPOTE

“Ha otto anni e mezzo, insieme all’altro mio nipote nato lo scorso agosto sono i miei due grandi amori, le cose che rimangono per sempre nella vita. Ringrazierò sempre mia sorella ed il suo compagno per questo. Chicca mi ha accompagnata in campo allo Stadium ed è bellissimo, peccato che duri poco. Prenderla per mano e portarla con me è come portarla nel mio mondo”. 

BAMBINE CHE HANNO COME IDOLO UNA GIOCATRICE

“Ne sento spesso ed è bello. Mi fa dire che ce l’abbiamo fatta. Lasciare un segno indelebile in qualsiasi cosa tu faccia credo sia meraviglioso e se una bambina che oggi si avvicina al calcio dice di ispirarsi a noi è davvero bello. Vederle sugli spalti con le nostre magliette è strano ma è bellissimo, mi stupisco ancora ogni volta che vedo qualcuno con la mia maglia”. 

CHE CONSIGLIO DAREBBE AD UNA BAMBINA CHE SOGNA DI DIVENTARE UNA CALCIATRICE

"Io vorrei che le bambine sognassero di diventare loro stesse. Consiglio di lavorare su di sè e sapere che non arriva nulla per caso. Non è scontato niente. Non è detto che si arrivi a certi livelli ma quella non sarà una sconfitta. La vera vittoria sarà essere sè stessi, dare sempre il massimo e cercare di essere ogni giorno la migliore versione di sè, magari si arriverà o magari no ma non significa essere falliti o sconfitti, è un percorso di vita. Io consiglierei questo, ma anche di divertirsi e sapere che bisogna lavorare molto”.