“Da piccola guardavo l’Italia e cercavo di imitare Cristiana Girelli e Barbara Bonansea”, ecco Anna Copelli è la dimostrazione che i sogni possono diventare realtà. Oggi la classe 2008 si allena in prima squadra alla Juventus Women proprio con la numero 10 e la numero 11.
Copelli è un giovane talento della Juventus Women U19 di Sandy Iannella e Marco Bruzzano. La formazione che ha vinto il Torneo di Viareggio qualche settimana fa proprio grazie ad un goal di Copelli in finale e che ora si è qualificata come prima alle Final Four per lo Scudetto che si giocheranno nel mese di maggio al Viola Park di Firenze.
Non solo, Anna è un pilastro della Nazionale Under 17, grazie ad un suo goal infatti ha regalato il passaggio alla fase finale degli Europei di categoria. Quando le viene ricordato il suo momento magico attuale le spunta sul volto un sorriso spontaneo, quello di chi vuole mantenere la sua umiltà ma allo stesso tempo continuare a sognare in grande, ma soprattutto quello di chi sa che lentamente si sta togliendo delle piccole grandi soddisfazioni.
Un viaggio tra attualità, passato e sogni nel cassetto. Questo e molto altro nell'intervista che segue.
GLI INIZI- “Avevo cinque anni, vivevo vicino a Padova davanti ad un campo da calcio, affacciandomi al balcone vedevo ragazzi di ogni età giocare. Un giorno mio papà mi ha portata a provare e mi ricordo che mi hanno dato le scarpe che non avevo. Da quella prova non ho mai smesso: ho iniziato con i maschi e poi a 11 anni sono andata con le ragazze al Padova e alla fine sono arrivata qui alla Juventus”.
IL PAPA’ CALCIATORE- “Ha giocato nel Padova diversi anni, ha anche qualche presenza nelle nazionali giovanili. Mio papà per me è il mio punto di riferimento. Mi ha sempre sostenuta da quando avevo cinque anni, non è mai mancato a nessuna partita finché ero vicino a casa ma insieme a mia mamma cercano sempre di seguirmi. Quando parlo con lui posso confrontarmi anche su aspetti tecnici e mi aiuta sempre. Un suo consiglio che mi ripeto spesso? A volte capita che io sia arrabbiata dopo una partita, lui mi ripete di divertirmi. Sembra banale ma in realtà quando mi diverto riesco a rendere meglio in campo”.
INFINITY LEAGUE- “Un’esperienza unica, è stato un onore giocare con dei campioni del genere. Anche viverli, così da vicino, è stato bello”.
CHIAMATA JUVENTUS- “Ero a casa, appena tornata da scuola. Mio papà mentre pranzavo mi ha fatto vedere una lettera della Juventus, vedendo questa lettera ero incredula, emozionata. Sono juventina da sempre, siamo tutti bianconeri in famiglia. Una chiamata da una società del genere e dalla tua squadra del cuore non si può descrivere. Ho detto sì subito. Avrei dovuto lasciare casa da piccola e non è stato semplice, soprattutto il primo anno. Era una scelta importante e sapevo mi avrebbe cambiato la vita, avevo 14 anni. Oggi posso dire che non avrei potuto fare scelta migliore”.
ALLENAMENTI CON LA PRIMA SQUADRA- “Quando ti dicono che ti alleni in prima squadra è un onore. La prima volta che sono entrata in spogliatoio è stato bello perchè vedevo giocatrici con una carriera così importante come Girelli o Rosucci per citarne qualcuna, e poterci giocare insieme è incredibile. L’ho vissuto anche come un riconoscimento del mio percorso personale. Quando ti alleni con loro impari davvero tanto”.
IN COSA L’HANNO AIUTATA- “Maggiormente negli aspetti tecnici, di gioco. Mi arrivano tanti feedback dalle più esperte durante gli allenamenti. I ritmi sono davvero altissimi rispetto a quelli a cui sono abituata. Loro mi dicono spesso di giocare a due tocchi e di ricordarmi che ho poco tempo per pensare e giocare la palla. Poi il livello fisico e di preparazione atletica delle giocatrici in prima squadra è di un altro livello”.
PRIMA VOLTA CHE È ENTRATA IN SPOGLIATOIO- “Avevo sicuramente un po’ di ansia, è normale. Poi lentamente ti sciogli”.
IDOLO CALCISTICO- “Femminile guardavo Cristiana Girelli e Barbara Bonansea, ogni partita della nazionale le ammiravo. Volevo arrivare alla Juventus e diventare come loro. Ora giocarci accanto è un onore grandissimo, a volte non realizzo per esempio che Cristiana mi sta dando dei consigli e mi sta parlando. Maschile ho sempre adorato Messi, penso di aver visto tutti i suoi video su YouTube”.
MAGIC MOMENT- “Sto avendo tante soddisfazioni e sono felice perchè le vedo come un piccolo riconoscimento. La prima parte di stagione non è stata semplicissima: ho avuto un infortunio e diversi rallentamenti. Sono felice di essere arrivata a questo periodo: mi sprona e mi rende più consapevole. Voglio continuare a fare sempre di più”.
IN COSA VORREBBE CRESCERE- “Tante cose, sia in campo che fuori. Sono certa che stare qui mi aiuterà tanto nella crescita sotto ogni punto di vista”.
JUVENTUS U19- “Sono felice della stagione sia mia che della squadra. Abbiamo fatto un lavoro pazzesco e la qualificazione alle Final Four non ci deve fermare, dobbiamo tenere alta la guardia, deve spronarci a lavorare ancora e a continuare su questa strada che è quella giusta. Possiamo toglierci grandi soddisfazioni”.
ANNA FUORI DAL CAMPO- “Sono molto autocritica ma sto migliorando stando qua. Vivace, spiritosa. A volte ho delle giornate no, ma capitano a tutti. Sto facendo terza al JCollege, non adoro studiare ma a scuola vado bene. Materia preferita? Mi piacciono quelle umanistiche, forse direi storia, ma mi piacciono anche italiano e filosofia”.
SOGNO NEL CASSETTO- “Giocare con la nazionale maggiore e vincere un Mondiale. Arrivare nella prima squadra della Juventus e vincere tanto”.
