“Spero di aver trasmesso qualcosa alle nuove generazioni. Ho dedicato tutta la mia vita a questo sport, a questo mondo. Spero di aver trasmesso valori veri” dice Alia Guagni, con un pizzico di emozione che traspare sul suo volto.
Chi ama il calcio femminile italiano ama Alia Guagni, questo é certo. Alia è uno dei pilastri del movimento: una vita intera dedicata al calcio femminile ed alle battaglie per farlo crescere. Oggi però, un annuncio importante: Alia Guagni lascerà il calcio giocato al termine della stagione.
In un momento del genere a prendere il sopravvento sono le emozioni ed anche i ricordi. Dribbling, corse sulla fascia, tanti sorrisi ed esultanze che non saranno mai dimenticati. Quindi, sì, Alia Guagni ha lasciato un segno indelebile oggi e nel futuro. Queste le sue parole:
EMOZIONI- “Non credo di avere ancora realizzato, mi sto godendo questi ultimi momenti. Realizzerò tutto insieme, come sempre nella mia vita. Se mi guardo indietro però è tutto bello”.
DIFFICOLTA’- “Un momento difficile è stato quando ero ancora al Firenze, prima della Fiorentina, quando ancora non ci conosceva nessuno. Eravamo in Serie A e mio padre era il presidente. Ci siamo trovate senza sponsor e senza soldi a dover affrontare squadre molto più attrezzate di noi ma nonostante questo siamo arrivate in alto e bene. In quel periodo Avevo finito l’università e dovevo scegliere se giocare a calcio o lavorare, quello penso sia stato uno dei momenti più difficili. Ho deciso di continuare e mettere anche quello che non avevo e poi siamo arrivati alla Fiorentina quindi ne è valsa la pena”.
AMERICA- “In estate un anno mi hanno offerto di fare un’esperienza in America. Dovevo finire la stagione e poi sono partita per due mesi in America. È stato bellissimo sia come esperienza di vita che a livello calcistico e mi ha permesso di conoscere un mondo diverso. In Italia si giocava ancora finito di lavorare la sera, in America ero in un centro sportivo con dieci campi e su otto di questi c’erano bambine che giocavano a calcio. Mi ha fatto capire che ci sono realtà diverse a cui possiamo arrivare anche noi. Mi ha permesso di credere che qualcosa potesse cambiare”.
LA SPAGNA- “Atletico Madrid venivamo dal lockdown, era un periodo molto particolare della mia vita. Avevo già fatto tanta carriera e avevo raggiunto obiettivi importanti a Firenze. Provare a mettermi alla prova in un campionato diverso, un mondo diverso, una lingua diversa e lontana da casa era qualcosa che nella vita mi mancava e avevo bisogno di provare. Mi sono detta: o adesso o mai più. Non è stato semplice, ma mi ha portata ad essere quella che sono oggi”.
CHI HA LASCIATO IL SEGNO- “Nessuno riesce da solo. A tutti serve un aiuto, ci sono tante persone che ho incontrato e che mi hanno aiutata. I miei riferimenti della vita sono i miei genitori che restano i primi tifosi, sostenitori e coloro mi ha spinta a fare qualsiasi cosa mi venisse in mente credendoci sempre più di me. Sono quelli a cui devo più in assoluto”.
ALLENATORI- “Tanti allenatori mi hanno fatta crescere ed ognuno mi ha dato qualcosa. Dal primo che ho avuto per tanti anni da ragazzina che mi ha resa più forte e grintosa. Poi c’è chi mi ha fatta crescere a livello tecnico. Ho cercato di prendere il meglio da chiunque ho incontrato e questo penso sia uno dei miei punti di forza: prendere il meglio da chi mi circonda”.
PREGIUDIZI- “Mi ritengo estremamente fortunata perché ho vissuto in un contesto dove ci sono state difficoltà ma pochi pregiudizi. Ho conosciuto tante persone che sono state vittime di pregiudizi ed è difficile, dobbiamo abbatterli. Soprattutto nell’essere donna che vuole fare uno sport per uomini, non è così, c’è chi lo crede e questo stereotipo va abbattuto, ce la faremo prima o poi”
“MORE WOMEN IN FOOTBALL”- “Noi donne abbiamo qualcosa in più che è dato probabilmente dal dover lottare sempre per qualsiasi cosa. Questo ci fortifica e ci da qualcosa in più. Credo che nel calcio ci sia bisogno di donne perché possiamo portare qualcosa in più, dare una visione diversa che non significa migliore ma che crei confronto. Le visioni diverse unite creano qualcosa di grande”.
FIRENZE- “Firenze è casa, è la mia vita. Sono nata lì e provo amore viscerale per Firenze. Mi ha accompagnata in tutta a carriera calcistica, l’obiettivo che mi ponevo da piccola era arrivare lì con quella maglia ed in quello stadio, è stato un traguardo indescrivibile. Vincere lo Scudetto a Firenze è stata l’esperienza più bella in assoluto, nonostante il Mondiale e tanti altri bei momenti”.
COMO- “Ultima tappa. Improvvisa ed inaspettata. Venivo da un anno complicato e in un momento della vita complicato. Parlando con il Como ho sentito da subito fiducia ed ho visto un progetto importante a lungo termine con focus sulle donne. Per me è davvero importante perchè si punta sul femminile, esclusivamente su quello e si vuole portare una squadra femminile ad autofinanziarsi. Spero che si possa raggiungere il prima possibile, credere in questo progetto è stato facile”.
DOVE PUO’ ARRIVARE IL COMO- “Dal punto di vista sportivo è tutto variabile. Il Como già c’era ma ora ha l’input in più per migliorarsi. Nei prossimi anni si spera di dare filo da torcere a quelle là in alto”.
NAZIONALE- “Mi ha accompagnata per tutta la vita. Sono arrivata a 14 anni e mezzo che ero la più piccola, ero sotto età e non potevo giocare le partite ufficiali. Un’esperienza altalenante, ci sono stati momenti in cui era difficile per me andare in Nazionale e momenti in cui mi sono sentita parte di un gruppo incredibile e questo penso ci abbia portato al momento più alto che è il Mondiale di Francia. Sono stati gli anni migliori perchè eravamo un gruppo forte e sapevamo dove volevamo arrivare”.
PASSIONE- “La passione prima era fondamentale, senza non andavi avanti. Venivamo da realtà difficili ed eri spinta soltanto dal divertirti facendo questo mestiere che mestiere non era. Ora le cose sono diverse, si parla di professionismo quindi è cambiato tutto il mondo. Siamo passate dal niente ad avere tanto. Le nuove generazioni secondo me hanno difficoltà in questo: la passione c’è ma non è quella di un tempo. Quella manca. Oggi si hanno altri standard probabilmente ma questo è l’errore più grande perchè il calcio è lo sport più bello del mondo. Si ama, non si può non amare”.
NUOVE GENERAZIONI- “Bisogna seguire attentamente le nuove generazioni, hanno la strada spianata davanti a sè e possono arrivare ad obiettivi importanti ma non devono scordarsi il passato, da dove veniamo e il volersi sacrificare”.
MONDO DEL CALCIO- “Spero di restarci perchè penso di aver dato abbastanza in campo però siamo all’inizio di un nuovo percorso con il professionismo e sinceramente, anche se in un’altra veste senza scarpini, mi piacerebbe farne parte. Poi la vita è imprevedibile e magari tra un anno sarò a lavorare altrove”.
HOBBY- “Mi piace dipingere, colorare, disegnare, fare ceramica anche ultimamente. Tutto ciò che mi tiene attiva. Potrei fare un sacco di cose ma sono hobby, quello che poi sarà davvero il mio futuro lo scopriremo”.
OVULI CONGELATI- “Ho scelto questo percorso un anno e mezzo fa perchè ero in una fase catartica di vita. Avevo pensato da qualche anno alla maternità e la rimandavo perchè ero in un’età in cui pensare di smettere e rientrare era complesso. Per cui pensavo di portarla a fine carriera, poi la ginecologa mi ha consigliato di salvaguardare la fertilità congelando gli ovuli. Adesso se tutto va come dovrà andare vedremo, l’idea è quella di percorrere questa strada”.
EREDITA’- “Difficile dirlo. Spero di aver trasmesso qualcosa alle nuove generazioni. Ho dedicato tutta la mia vita a questo sport, a questo mondo. Spero di aver trasmesso valori veri, non sono esibizionista. Ho messo sempre passione, voglia e sacrificio che per me sono valori importantissimi e spero di averlo trasmesso”.
RINGRAZIAMENTO- “Ci terrei a ringraziare Andrea Guagni perchè qualcosa lo abbiamo lasciato. Io in modo indiretto. Tutto il percorso fatto per arrivare alla Fiorentina e dare il via a quella che è stata la svolta al calcio femminile credo lo si debba a lui. Noi abbiamo dato il via, ora sta agli altri fare il proprio meglio”.