A story of Excellence Antonio Conte

Il Liverpool è campione d’Europa per la sesta volta nella sua storia: il trionfo di un club dallo spiccato dna europeo, il delirio di una città che respira calcio in ogni angolo, la consacrazione di un leader rivoluzionario finalmente ascritto nell’olimpo dei vincenti.

Impossibile non partire da lui: Jürgen Klopp è senza dubbio il protagonista assoluto dell’emozionante cavalcata Reds. Creatore geniale di un gioco spumeggiante, mai noioso nelle idee in campo e mai banale nella comunicazione. Un trionfo troppe volte soltanto assaporato, ora finalmente assaggiato al termine di un percorso di crescita genuino, che lo ha proiettato tra le simpatie di un’opinione pubblica fino a quel momento critica soltanto per il fatto di non aver ancora alzato coppe. È lui l’uomo del momento: tedesco atipico con il sorriso stampato sul volto e sempre votato all’ironia, anche nei momenti più delicati della stagione.

Non è stata la partita più bella del mondo, ma dovevamo vincere e l’abbiamo fatto”: le prime parole di Klopp dopo il fischio finale di Madrid testimoniano l’attenzione maniacale, quasi ossessiva all’estetica, al ritmo e allo spettacolo nonostante la schiacciante pressione di dover portare a casa il risultato. Un risultato ampiamente meritato nel corso di una stagione che ha visto i Reds battagliare fino all’ultimo anche in Premier League.

7 MAGGIO 2019: LA RIMONTA PERFETTA

Il momento più emozionante della trionfale cavalcata Reds è arrivato sicuramente nella semifinale di ritorno del 7 maggio 2019: una data che difficilmente i tifosi dimenticheranno. Dopo il severo 3-0 rimediato al Camp Nou il Liverpool è chiamato al miracolo tra le mura amiche di Anfield ed è proprio qui che si fa la storia. Origi apre e chiude le danze, Wijnaldum fa doppietta nel mezzo: i due protagonisti che non ti aspetti stendono i marziani del Barcellona nell’indescrivibile clima di un inferno rosso.

Una rimonta che entra di diritto nel ‘museo delle grandi imprese’ di questo sport: una serata che incanta l’Europa intera e che sigilla nell’animo dei giocatori la consapevolezza di poter coronare il sogno di vittoria.




SLIDING DOORS ALISSON:

LA PARATA SU MILIK VALE UNA CHAMPIONS

Minuto 90, ultima giornata della fase a gironi del gruppo C: il Liverpool conduce 1-0 una partita che deve assolutamente vincere per eliminare il Napoli di Ancelotti e accedere agli ottavi di Champions League. La palla arriva in area a Milik, che controlla tutto solo e scarica a colpo sicuro una conclusione ravvicinata: Anfield trattiene il respiro per quello che si rivelerà uno degli attimi decisivi dell’intera stagione e nella storia del club. L’urlo di gioia dell’attaccante polacco è spezzato dall’intervento di Alisson, che con un riflesso felino regala la qualificazione ai Reds e spazza le paure.

L’infortunio alla spalla che lo aveva messo ko nella sciagurata notte di Kiev contro il Real Madrid è soltanto un brutto ricordo: Mohamed Salah ha assaporato il gusto della rivincita proprio nella capitale spagnola, piazzando la sua ultima rete in finale al termine di una stagione che porta il suo sigillo.

L’egiziano è infatti il giocatore del Liverpool con più presenze e più goal nella stagione appena chiusa. 27 centri, l’ultimo contro il Tottenham, in 52 presenze: nessuno come lui è stato presente e decisivo in questa trionfale annata Reds. Il Pallone d’Oro ora potrebbe essere molto più di un semplice sogno.

MAGLIA 2019-20

L’OMAGGIO A BOB PAISLEY

Il Liverpool ha svelato la nuova divisa per la stagione 2019-20 in collaborazione con New Balance: un particolare omaggio a Bob Paisley, l’allenatore di maggior successo nella storia dei Reds, nell’anno del centenario della sua nascita. Ogni maglia presenta la sua firma all’interno del colletto, mentre è stato inserito anche il logo della Champions League dopo il trionfo di Madrid.

La trama è ispirata alla casacca della stagione 1982-83 e riporta in auge le pinstripes bianche sullo sfondo rosso, sul retro compare sempre il ricordo alle vittime di Hillsborough. I pantaloncini sono invece standard di colore rosso con loghi in giallo.




THIS IS ANFIELD

La pazzesca rimonta contro il Barcellona di questa stagione è solo l’ultima delle tante imprese che il Liverpool ha conquistato fra le prestigiose mura di Anfield, tra i più antichi e suggestivi stadi del mondo. Un prestigio che il leggendario allenatore Bill Shankly (in carica tra il 1959 e il 1974) volle raffigurare con la celebre icona This Is Anfield’ affissa alla fine del tunnel che porta le squadre in campo. Un simbolo che lo stesso Klopp aveva proibito di toccare ai suoi giocatori fino alla vittoria di un trofeo importante, in segno di rispetto verso i campioni del passato.

Pochi anni dopo il grande Liverpool di Keegan, Hughes e Dalglish conquistò l’Europa con le quattro Coppe dei Campioni del ’77, ’78, ’81 e ’84. Oggi, dopo la notte di Madrid, anche gli ultimi eroi della stagione 2018-19 potranno toccare con mano quell’icona.

YOU’LL NEVER WALK ALONE

IL MITO DELLA KOP

Se Anfield è uno dei templi del calcio mondiale, la Kop è sicuramente il ‘luogo sacro’ dei tifosi Reds: la celebre curva del Liverpool prende il suo nome nel 1906 dalla collina di una regione sudafricana, la Spion Kop, luogo dell’omonima battaglia tra Gran Bretagna e Repubblica del Sudafrica durante la Seconda Guerra dei Boeri, dove persero la vita molti soldati originari del Merseyside. Il suo mito esplose a cavallo tra gli anni ’70 e '80, quando arrivò a ospitare addirittura fino a 28 mila tifosi.

Tra i tanti simboli di questo club c’è infine una canzone, che i tifosi Reds hanno trasformato in un meraviglioso grido di battaglia e non solo. Un messaggio che unisce un intero popolo, una città che per anni ha respirato calcio e musica: You’ll Never Walk Alone rappresenta l’invito ad affrontare le difficoltà tutti insieme, a lottare uniti per un unico ideale.

Nasce nel 1963, quando il grande tifoso Gerry Marsden consegnò le sue note al pubblico Reds, che continuò a intonarle negli anni a venire fino a trasformarle in un indelebile ‘tatuaggio’ sonoro. “Non è un inno. È molto di più. È un patto, tra la gente", dichiarò il leggendario capitano Steven Gerrard. Un canto ricco di emozioni, che oggi più che mai riecheggia fiero.

SADIO MANÉ: FURON v5 Pro

New Balance presenta anche le nuovissime scarpe di Sadio Manè, le Furon v5 Pro: ridisegnate con un telaio FantomFit e una tomaia Hydraskin senza cuciture per mantenere un blocco meccanico leggero. Un nuovo design allungato e una piastra ispirata ai modelli spike, con posizionamento dei tacchetti direzionali per le grandi accelerazioni in partita.

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