L'annuncio pubblicato su Linkedin qualche giorno fa ha sicuramente portato molta pubblicità a Cristian Zaccardo, difensore classe 1981 ex tra le altre di Palermo e Milan che nel 2006 vinse i Mondiali con l'Italia di Lippi.
Tante infatti, come rivelato in un'intervista a 'La Gazzetta dello Sport', sono le offerte già arrivate: "Più di un migliaio. Da Grecia, Portogallo, Seconda divisione spagnola. E dal Brasile all’Argentina fino all’Australia. Poi, anche quelle simpatiche dalla Prima categoria, dove promettono di offrirmi da bere a ogni vittoria".
Il sogno di Zaccardo però si chiama ancora Serie A: "Lì giocherei anche gratis, con bonus. A seconda degli obiettivi individuali e di squadra. In A ho 381 presenze, e vorrei arrivare a 400".
Quindi Zaccardo ammette: "L’unica cosa che ho perso è la velocità. Ma in cambio offro esperienza, senso della posizione e lettura anticipata della giocata. Sono un leader silenzioso. È difficile che appenda qualcuno al muro".
Leader come Bonucci, passato dalla Juventus al Milan per presunti problemi con Allegri, ex allenatore di Zaccardo: "Lui era un grande gestore del gruppo ma nelle ultime stagioni al Milan, andati via i vari Nesta, Gattuso, Inzaghi, Zambrotta... nello spogliatoio c’era un po’ di anarchia".
Milan dove Zaccardo è convinto di potere ancora dare il suo contributo: "Forse ora no. Però non è che vada poi tanto lontano, eh…".
Infine, intervistato da 'Tuttosport', Zaccardo ammette di pensare spesso a Germania 2006: "Un paio di volte al mese. Al momento del rigore decisivo di Grosso ero in mezzo al campo con tutti gli altri e poi il grande blocco è partito verso Buffon, io ho cercato di inseguire Fabio ma era imprendibile".