Ed è stato proprio il Max, in occasione della tournée estiva statunitense, ad elogiare continuamente le doti del ragazzo di Nueva Helvecia. Non parole di facciata, bensì vera e propria investitura. L'allenatore toscano, senza perdere tempo, ha deciso di fare sul serio con Bentancur. Prima, facendogli assaggiare scampoli di partita. Dopo, proponendolo titolare tra Barcellona e Fiorentina. Linea metodista a tre o a due, seguendo l'Allegri pensiero, non c'è differenza. Bentancur può interpretare oculatamente più situazioni di gioco e, considerando la carta d'identità verde, gli ampi margini di miglioramento non mancano.
Il jolly uruguaiano, definirlo tale non è errato, con la Fiorentina s'è rivelato l'anello forte della mediana bianconera. Niente compitino, solo giocate produttive. Alcuni numeri: 87,2% in passaggi riusciti, 92 palloni giocati e 7 possessi guadagnati. Questa, riassumendola, la maestosa prestazione di Bentancur nel turno infrasettimanale.
La Juventus, puntando fermamente sulle capacità dell'ex Boca Juniors, ha deciso di temporeggiare sul mercato. Non è un mistero che, valutando seriamente la bontà della materia, i campioni d'Italia abbiano provato ad intavolare un discorso con la Roma finalizzato all'acquisto di Kevin Strootman: semaforo rosso. Necessario, dunque, ottimizzare il patrimonio a disposizione. Nel centrocampo a tre le gerarchie sono pressoché fatte: Miralem Pjanic padrone della regia, Sami Khedira e Blaise Matuidi mezz'ali di riferimento. In quello a due, i nomi restano i soliti. Ma questo Bentancur, a suon di fatti, può pensare concretamente in grande. Perché, probabilmente, lo diventerà. Ammesso che già non lo sia.