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Maurizio Sarri NapoliGetty Images

Sarri spegne il caso Hamsik: "È un giocatore insostituibile"

Meno uno all'esordio del Napoli nei gironi di Champions League: gli azzurri sono atterrati nel pomeriggio in Ucraina, dove domani sera sfideranno lo Shakhtar Donetsk. Gara che Maurizio Sarri presenta nella consueta conferenza stampa della vigilia.

Si parte con il silenzio stampa, "che non è stato voluto da me, ma dalla società, e io mi sono adeguato", e si prosegue con una possibilità che sembra stuzzicare il tecnico: Milik e Mertens in campo assieme. "Loro due con Callejon? Sono tre giocatori che possono giocare insieme, vediamo. Non so quando riposerà Insigne, se domani o in futuro".

Mino Raiola ha detto che Sarri è all'ultimo anno al Napoli, in quanto tanti club si sono già messi sulle sue tracce: "Non so nemmeno esattamente cos'abbia detto, è una supposizione sua ma è l'ultima cosa a cui sto pensando in questo momento".

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Sarri RaiolaPS

Secondo Sarri, lo Shakhtar "è una squadra poco conosciuta da noi, però è abituata a fare la partita. I loro giocatori offensivi hanno una qualità tecnica molto elevata". Ma nonostante questo "è una gara più che importante, perché partire bene nel girone è fondamentale per le gare successive".

A Bologna il Napoli si è imposto dopo aver sofferto per più di un'ora: "Un salto di qualità vincere le partite 'sporche'? Io preferisco quando giochiamo bene per 90 minuti, non per 40... Non sono molto soddisfatto delle ultime due gare, se continuiamo così in futuro soffriremo".

Quindi, una polemica: "Questione atletica? Il calendario non ci aiuta: i 10 giorni di nazionali non ci hanno permesso di allenarci al meglio per poter giocare ogni 3 giorni. Le squadre che hanno le coppe non possono allenarsi, questo calendario è una follia. Ora che Agnelli dice che il mercato va chiuso prima sono tutti d'accordo, quando lo dicevo io ero un folle...".

L'allenatore spegne infine il caso Hamsik: "Marek è insostituibile, ha la facilità di giocare tra le linee che non ha nessun centrocampista nostro. Esce perché è l'unico modo per farlo riposare parzialmente e averlo sempre a disposizione. Quando un fuoriclasse come lui ha un momento di appannamento lo faccio giocare ancora di più, perché lo supporto e voglio il 101% da lui. E così lui può darmelo".

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