Harry Kane Gareth Southgate England NigeriaGetty

Record Inghilterra: convocati solo giocatori di Premier League

Zero convocati militanti nel proprio campionato d'origine per Senegal e Svezia. Lo 0%. Ventitre provenienti dalla Premier League per l'Inghilterra. Il 100%. Opposti incredibili al Mondiale russo, che vede la Nazionale di Southgate partecipare con soli giocatori provenienti dal massimo torneo inglese.

Un record, certamente. Ma un record condiviso con la stessa Inghilterra del 2010: anzi, nel 2014 venne sfiorato il bis considerando il solo Foster rappresentante di un altro campionato, ovvero quello scozzese. Sempre Regno Unito, ma comunque un torneo diverso rispetto alla monopolizzatrice Premier League.

L'Inghilterra ha sempre avuto questa particolarità, unica tra le big mondiali a convocare quasi sempre giocatori provenienti dalla Premier League: nelle precedenti edizioni del Mondiale gli espatriati si contavano sulle dita di una mano. Anzi, di mezza mano: nel 2002 e nel 2006 Hargreaves dal Bayern e sempre nell'anno del po-po-po italiano Beckham, dal Real. E nel '98? Et voiilà, 23 su 23 dalla Premier League.

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La realtà, sopratutto in questi ultimi anni, è che il selezionatore inglese ha una lista limitata di giocatori inglesi, di media o alta fascia, tesserata fuori dalla Premier League: il mercato promette senza mantenere e così continuano a difendere i colori di Londra, Manchester e Liverpool i vari Kane, Alli, Sterling, Stones.

Il selezionatore inglese Southgate non è un nazionalista estremista, nè qualcuno che giudica gli espatriati come giocatori di valore inferiore: semplicemente i più importanti sudditi di sua maestà giocano in Premier, lasciando solo giovanissimi poco conosciuti o vecchie glorie negli altri campionati.

In Italia milita il solo Aarons, in quel di Verona, nella Liga solo Oatway: in Bundesliga va leggermente meglio con Oxford, Lookman, Sancho e compagnia, ma nessuno di essi è ancora pronto per scalzare i big di Premier.

Insomma, una scelta obbligata quella dell'Inghilterra, che secondo molti è causa delle delusioni ad Europeo e Mondiale: l'esperienza acquisita in altri paesi ha portato i giocatori delle altre Nazionali a gestire meglio le gare nei grandi tornei.

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