Quagliarella Sampdoria Serie A

Quagliarella e il ritorno al Napoli: "So che a 34 anni è difficile..."

Con il Napoli ha giocato per una sola stagione (2009-10), segnando 11 reti in 34 gare di campionato. Dopo un lungo inseguimento alla maglia dei suoi sogni, mai Fabio Quagliarella, ora alla Sampdoria, avrebbe immaginato che l'avventura si sarebbe interrotta dopo un unico anno.

A quel tempo, però, l'attaccante di Castellammare di Stabia era vittima, all'insaputa di tutti, della persecuzione di uno stalker, rivelatosi poi un suo amico, Raffaele Piccolo, condannato nel febbraio scorso a 4 anni e 8 mesi di reclusione.

"E' stato come un film, ma purtroppo era realtà - racconta Quagliarella al 'Corriere della Sera' - Come ho reagito? A volte l’essere umano trova forze che non sa di avere. A me le hanno date la famiglia e la passione per il calcio. E ora posso finalmente vivere una nuova vita".

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Quagliarella raccontò tutto in lacrime alla televisione, dopo Sampdoria-Cagliari del 19 febbraio. Il pubblico del San Paolo, che all'epoca lo accusò di 'tradimento' per il passaggio alla Juventus, ha fatto mea culpa con lo striscione esposto durante la gara interna col Crotone, che recitava così: 'Nell’inferno in cui hai vissuto... enorme dignità. Ci riabbracceremo Fabio figlio di questa città'.

"Napoli? Sognavo di starci per sempre, diventare capitano, vincere... A volte gioco a Sliding Doors e mi rivedo in idoli amati come Hamsik o Insigne", confessa Quagliarella con un filo di malinconia. Il ritorno sarebbe un sogno per lui, ma forse solo quello: "So che a 34 anni è difficile. Ma con la mia gente è come se avessi vinto uno Scudetto, e mi basta".

Lo stabiese è l'uomo delle reti-capolavoro: "E' meglio essere ricordato per la bellezza dei tuoi goal che per il numero. I goal semplici io non me li ricordo". Dopo il ritiro Quagliarella sa già cosa fare: "Mi piacerebbe insegnare calcio ai giovani".

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