Giovanni Simeone Fiorentina GenoaGetty Images

Giovanni Simeone ritrova il Genoa: al Franchi è un affare di cuore

Lo scorso 29 gennaio si trovava dall'altra parte della barricata, assieme a coloro che sfiderà domenica. E segnava, eccome se segnava. Due reti che al Franchi riprendevano per i capelli la Fiorentina e consegnavano al Genoa un insperato 3-3. È così che Giovanni Simeone si è fatto conoscere davvero dal popolo viola.

Tra tre giorni l'argentino si ritroverà a dover sfidare la sua vecchia maglia, i suoi vecchi compagni (non tutti), il suo vecchio presidente. Non l'allenatore, perché Juric non ha resistito alla sequenza di risultati negativi delle prime giornate lasciando il posto a Ballardini. In ogni caso, per Simeone sarà la prima volta da ex contro la squadra che l'ha portato in Italia.

Un solo anno è il periodo di tempo trascorso dal figlio d'arte nella Genova rossoblù, dov'è arrivato nell'estate del 2016: sufficiente per far innamorare la gente del Grifone, conquistata dalla sua garra argentina, dalla sua capacità di non dar per perso neppure un pallone e, chiaro, dai suoi goal.

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Ben 12 i palloni scagliati da Simeone all'interno delle porte avversarie in campionato, più un altro in Coppa Italia: non male per uno che, prima d'allora, non aveva mai messo piede fuori dalla natìa Argentina, se non per disputare Sudamericano e Mondiali Under 20 con la Selección, oltre alle sfortunate e deludenti Olimpiadi di Rio de Janeiro.

Giovanni Simeone Fiorentina GenoaGetty Images

Il Genoa ha scommesso su di lui e non se n'è pentito. Simeone ha esordito alla terza giornata, contro il Sassuolo: 19 minuti e poco altro nel ko per 2-0 del Mapei Stadium. Poi è stato un crescendo: titolare per la prima volta nell'infrasettimanale col Napoli e a segno nelle due domeniche successive, contro Pescara e Bologna. Il trampolino di lancio per una stagione da protagonista.

La Fiorentina ha scelto proprio lui per rimpiazzare il sicuro partente Kalinic, nei giorni delle bizze del croato: 15 milioni più altri tre di bonus al Genoa, cinque anni di contratto al giocatore. Un investimento ripagato dalle 5 reti iniziali con cui Gio ha tenuto a galla la giovane banda di Pioli, partita tra lo scetticismo generale ma capace di trovare una propria identità, tanto da strappare un valoroso 0-0 a Napoli.

Simeone, però, il Grifone non lo ha mai dimenticato. Appena trasferitosi a Firenze, su Instagram scrisse: "Volevo ringraziare tutto il Genoa per la fiducia che avete riposto in me. Non bastano le parole per quello che mi avete dato. Non vi dimenticherò mai. Grazie infinite".

 

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Aveva ragione a parlare di fiducia, perché i dati da attaccante non erano entusiasmanti al momento dell'approdo in Italia: 14 goal in tre anni tra River Plate e Banfield. Insomma: il talento c'era, il futuro era più o meno assicurato, ma serviva la scintilla. Ed è arrivata a Genova, al primo anno lontano da casa. Tu chiamala, se vuoi, maturazione affrettata.

Domenica, però, niente sentimentalismi e niente condizionamenti: la Fiorentina ha finalmente preso ritmo e ora si affida alla propria punta di diamante, che lo scorso anno di questi tempi faceva la differenza con la maglia del Genoa e ora vuol rispettare la legge dell'ex. Al Franchi sarà un affare di cuore, ma solo fino a un certo punto.

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