Franck Ribery Olympique Marseille 23022006AFP

Dalla Ligue 1 a Superstar: Franck Ribery

Franck Ribery è andato molto vicino a non arrivare mai alla Ligue 1. E' andato molto vicino alla morte.

La sua vita stava per concludersi quando era appena iniziata.

"Il problema era che io sedevo nei sedili posteriori e all'impatto volai in avanti", ha raccontato Ribery a proposito del terribile incidente stradale che lo ha coinvolto quando aveva solo due anni.

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L'incidente gli costò ben 100 punti di sutura per una ferita alla testa, lasciandogli una evidente cicatrice sulla parte destra del suo viso - qualcosa che non lo ha mai lasciato, in qualche modo un distintivo d'onore.

Franck Ribery DFB Pokal 21052016Getty Images

"Sono orgoglioso della mia cicatrice. Mi ha dato forza e forgiato il mio carattere. Devi essere mentalmente forte per fronteggiare le prese in giro degli altri bambini e gli sguardi degli adulti", ha raccontato Ribery all'autore di "The Football Men" Simon Kuper.

"Così, eccomi qui. Questa è la mia faccia, quella per la quale tutti mi conoscono. Sono felice così, perché non dovrei esserlo? In un certo senso, quell'incidente mi ha aiutato, da piccolo mi ha motivato".

Quelle motivazioni lo hanno portato al top del calcio mondiale, anche se il cammino è stato tutt'altro che semplice. Ribery ha trascorso la sua adolescenza nelle strade di Boulogne-Sur-Mer, nel nord della Francia.

Cresciuto in un'area con un alto tasso di disoccupazione e poche opportunità per la maggioranza della popolazione formata da immigrati, Ribery trascorreva le sue giornate giocando a calcio con chiunque trovasse.

Venne poi tesserato nelle giovanili del Lille, ma poi scaricato a causa dei suoi fallimenti scolastici.

Franck Ribery MetzGetty Images

Tutto ciò, però, non lo fermò. Significava solo intraprendere un percorso meno semplice, una strada meno battuta dai suoi contemporanei. Per Ribery non ci sarebbe mai stata una strada dritta verso l'olimpo del calcio. Niente scuola calcio di Clairefontaine. Nessuna struttura professionale a farlo crescere. Ribery avrebbe invece intrapreso la strada più lunga e l'avrebbe percorsa tutta da solo.

Iniziò a giocare come semi-professionista, lavorando in un cantiere edile per avere uno stipendio. Dopo essersi trasferito dal Boulogne, il club della sua città natale, agli amatori dell'Olympique Ales, nel sud della Francia, potè finalmente firmare un contratto da professionista nel 2003, con lo Stade Brestois.

Una sola stagione da professionista convinse il Metz a puntare su di lui. Nella sua prima stagione in Ligue 1 totalizzò 20 presenze, col Metz che terminò il campionato al 14° posto.

Il suo talento venne così alla luce nel grande calcio e nell'estate del 2004 partì per la Turchia per legarsi al Galatasaray, dove si guadagnò altri applausi - e anche il nomignolo di 'Ferraribery' per il suo incessante avanti e indietro lungo la fascia destra.

A causa di una diatriba sull'ingaggio col club turco, però, Ribery fece poi ritorno in Francia dopo solo cinque mesi e fu questo un nuovo intoppo nella sua lunga scalata verso la vetta.

FRANCK RIBERY OLYMPIQUE MARSEILLEGetty Images

Tornò in Ligue 1 firmando col Marsiglia, che venne però sanzionato dalla FIFA e dal CAS (Corte per l'Arbitrato nello Sport). Ribery fece subito grandi cose all'OM, trascinando la squadra a due finali di Coppa di Francia e a un secondo posto in campionato, finendo dietro al Lione nella stagione 2006-2007. Venne nominato Miglior Giovane dell'Anno in Ligue 1 nel 2006, dopo aver aiutato la Francia a raggiungere la finale del Mondiale.

Altre due stagioni al Marsiglia videro Ribery mettersi in luce anche in campo internazionale. Calciatore cresciuto per strada, senza essere passato da una scuola calcio, Ribery ha deliziato tutto il mondo con le sue giocate.

Nel 2007 il Bayern Monaco vinse una serrata lotta di calciomercato per assicurarsi Ribery, portandolo in Bundesliga per 25 milioni di euro. Diversi titoli di Bundesliga e la Champions League sarebbero arrivate negli anni a venire.

Ribery ce l'aveva fatta.

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