Antonio Conte stava realmente per salutare il Chelsea. Dopo appena una stagione il tecnico salentino ha sfiorato il divorzio salvo poi prolungare per altri due anni, i motivi li spiega lui in un'intervista concessa al 'Daily Mail'.
"Il mio desiderio è sempre stato quello di rimanere, ma il problema era la mia famiglia che per me è molto importante - racconta Conte - Ho sofferto moltissimo la lontananza di mia figlia e mia moglie. Stare lontano un altro anno sarebbe stato un grosso problema, invece si trasferiranno qui con me".
L'ex Juve sgombra il campo da presunti dissidi col club: "L'intesa con la società c'è sempre stata, ma ora che abbiamo discusso insieme sulle strade da intraprendere in futuro lo posso confermare: sono in un grande club e voglio continuare a vincere".
L'ultimo arrivato ai Blues, dopo Rudiger e Bakayoko, è il pupillo Alvaro Morata: "L'ho sempre tenuto d'occhio, era uno dei miei obiettivi quando allenavo la Juve. Arrivò che me ne ero già andato e ora, dopo le esperienze con Real Madrid e Juventus, credo sia arrivato il momento per lui di dimostrare il suo valore anche in Premier League".
Prossima partita
Al Chelsea sembrava dovesse tornare Lukaku, finito invece al Manchester United: "Per me lui e Morata sono sullo stesso livello. Anzi, da un certo punto di vista Alvaro è meglio: è giovane, ha un'altissima media gol e tanta voglia di giocare titolare con regolarità. Questo lo potrebbe aiutare moltissimo nei mesi a venire".
Infine una battuta su Diego Costa, 'scaricato' con un sms al termine della scorsa stagione: "Le cose erano chiarissime già da gennaio - sottolinea Conte - Non ho preso la decisione a giugno o a maggio, l'ho presa a gennaio e sono semplicemente stato coerente con quanto avevo detto. Tutti ne erano a conoscenza: io, la società, il giocatore e il suo agente. Quello che conta è il collettivo, nient'altro".