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Condanna Robinho, motivazioni durissime: "Dispregio per la vittima"

Ha fatto molto scalpore, lo scorso 23 novembre, la notizia relativa alla condanna di Robinho: l'ex attaccante del Milan, ora al Sivasspor, è stato condannato a nove anni di carcere per violenza sessuale ai danni di una ragazza nel 2013, quando vestiva la maglia rossonera.

Una sentenza che ora ha anche le sue motivazioni, i cui toni sono abbastanza duri: "Si deve dare rilievo particolarmente negativo ai toni e alle espressioni utilizzate nel commentare gli eventi, nel descrivere la ragazza con epiteti umilianti e termini spesso crudi e sprezzanti, segni inequivocabili di spregiudicatezza e quindi di consapevolezza di una futura impunità.

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Tale consapevolezza ha indotto gli imputati persino a ridere più volte dell'accaduto, evidenziando così un assoluto dispregio per la condizione della vittima, esposta a ripetute umiliazioni, oltre che ad atti di violenza sessuale mediante abusi particolarmente invasivi, e con un'assoluta sopraffazione fisica della vittima".

Un episodio che coivolge anche altri quattro amici di Robinho, il quale dovrà risarcire la povera ragazza con 60mila euro.

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